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La sinfonia dell'anima



Nell'opera di S.Ildegarda, la sinfonia dell'anima è un concetto chiave tanto quanto la forza vitale. Nelle sue visioni, Ildegarda sentì elogi di angeli, lamenti su persone e canti delle forze di guarigione divine. Tra il 1150 e il 1158 furono creati 77 inni di lode per i grandi della fede ed il miracolo della creazione.
Con la sua danza-canto “ Ordo Virtutum”, Ildegarda usa la danza, il movimento e la musica come mezzo di guarigione per le persone cadute nel disordine. Come nessun altro mezzo, la danza e la musica sono in grado di riportare le persone all'armonia interiore ed esteriore. Attraverso le forze curative della musica molti disturbi possono  scomparire.

"Nunc omnis ecclesia in gaudio rutilet ac in symphonia sonet."
"Ora tutta la chiesa risplende di gioia e risuona di suoni sinfonici."

Come la musica sia centrale nella vita, nella teologia, nell'antropologia e nella cosmologia, Ildegarda lo fa notare cantando di Dio, della creazione, del mistero dell'Incarnazione, dell'intero cosmo. Trasforma l'immagine in  musica pura.

Le parole chiave del suo lavoro sono: sinfonia, armonia, suono.

Le canzoni di Sant'Ildegarda si trovano  in due importanti manoscritti.
L'antico manoscritto, Codice 9 (Codice Villarenser, Monastero di Villers) dell'attuale Monastero di Dendermonde, scritto durante la vita di Ildegarda sul Rupertsberg.
Poi il più giovane HS, scritto poco dopo la morte di Ildegarda in relazione all'avvio del processo di canonizzazione da parte del convento di Rupertsberg, il cosiddetto Riesenkodex, oggi HS 2 nella Hessische Staatsbibliothek/Wiesbaden.
Poi ci sono singole canzoni  per un totale di 77 canzoni e l' "Ordo virtutum". Queste composizioni comprendono antifone, inni, sequenze e responsori, scritti  per le più svariate manifestazioni dell'anno ecclesiastico.
Ildegarda ci dà probabilmente la più importante testimonianza di sé in relazione alla sua musica nella Praefatio  di  "Liber vitae meritorum". Lei stessa in quest'opera descrive le sue canzoni come "symphonia harmoniae caelestium revelationem", ovvero la realizzazione musicale dell'armonia del cielo. Ma anche nel "protocollum canonisationis", cioè nell'atto per la canonizzazione del XIII secolo, preparato poco dopo la sua morte, ci sono già testimonianze della sua opera musicale. Ci sono brani come "caelestis harmoniae cantum" - canzoni dell'armonia celeste  o di "cantum eius".

I testi 

Il contenuto delle canzoni di S.Ildegarda non deve essere separato dal contenuto del suo lavoro di prosa, anche se sono abbastanza indipendenti. I canti trattano i temi ricorrenti in modo diverso rispetto alle opere in prosa, anche se  sono comunque i temi tipici del XII secolo.
Dio, il Creatore e Padre, ricco di amore verso le sue creature. Gesù Cristo, il Figlio di Dio incarnato. Gesù Cristo, il Redentore, sempre al centro delle sue canzoni. Lo Spirito Santo, i canti dedicati allo Spirito Santo sono certamente tra le parti più belle della sua opera. In una di queste antifone "Spiritus Sanctus vivificans vita" Ildegarda canta dello Spirito Santo come "radix in omni creatura", la radice di tutta la creazione. Lo Spirito Santo nel suo pensiero è colui che vive in ogni creatura e muove e ravviva ogni cosa.
Una parte relativamente grande dei suoi Carmina è dedicata a Maria. S.Ildegarda chiama Maria "Mater sanctae medicinae" - madre della medicina - in un responsorio. Maria restituisce infatti attraverso la nascita di Gesù, la vita all'umanità perduta e riversa così l'unguento della guarigione nella ferita della morte, risuscitando la vita. Ildegarda utilizza sempre più volte immagini dal campo della medicina, indicando così la vera e propria malattia dell'uomo, cioè la malattia della morte, la malattia dell'abbandono di Dio, ossia dell'uomo che sfugge dimenticando Dio, il suo Creatore. La salvezza avviene solo quando l'uomo riflette e ritorna al suo originario legame con Dio.
 
Ildegarda dedicò un gran numero di canzoni a Sant'Orsola e alle undicimila vergini - 13 per la precisione. Questo esempio mostra quanto Ildegarda, nonostante la sua universalità, sia anche legata al suo tempo. Sappiamo da altre notizie che la mistica Elisabeth von Schönau, con la quale era molto legata, coltivava e raccomandava la venerazione di Sant'Orsola e delle undicimila vergini. nota
Nel codice di Villarens tutte le antifone sono dotate anche di cadenze salmistiche.
In ogni caso è provato che i Carmina erano destinati all'uso liturgico. Sappiamo inoltre  anche da altre fonti che Ildegarda ha usato la sua musica  per il servizio liturgico del suo monastero. Wibert von Gembloux, che visse a Rupertsberg dal 1177 al 1179, scrisse in una lettera del 1175 che le canzoni di Ildegarda erano scritte "ad laudem Dei et Sanctorum honorem compositi et in ecclesia publice de cantori facit". - sono state composte per la lode di Dio e la gloria dei santi, e da  eseguire pubblicamente in Chiesa.”
 
S.Ildegarda disse:

”Symphonialis est anima“
"L'anima è sinfonica"

Sinfonica  è l'anima che ha ritrovato la via del ritorno ad un ordine interiore, in cui le forze contraddittorie interiori sono cresciute insieme fino all'armonia. Questo è, e rimane lo scopo di ogni vita umana. Il punto di  arrivo  è Dio.
Solo chi ha gettato la sua ancora di vita nel posto giusto, cioè in Dio, può trovare l'unità e  l'armonia.
Il lavoro musicale di S Ildegarda ha un effetto terapeutico in questo senso. La sua musica vuole guarire dando accesso alla salvezza, ossia  accesso  al guaritore stesso, che è Dio, Dio in Cristo, Cristo in Maria. Ecco la salvezza  di cui  Ildegarda scrive.

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