Enula campana
Inula Helenium
"Metti l'elena campana essiccata o verde nel vino puro per un anno . Quando si è raggrinzita nel vino, le forze in essa contenute saranno scomparse; va buttata via e va messa dell'elena campana nuova.
Se qualcuno soffre di malattie polmonari, dovrebbe berne un po' ogni giorno prima di mangiare e dopo aver mangiato. Questo gli rimuoverà il veleno, cioè la suppurazione, dai suoi polmoni e sopprimerà l'emicrania e schiarirà gli occhi.
Se però lo si beve spesso in questo modo, vi danneggerà a causa della sua forza."
Pianta perenne con grosso rizoma carnoso ramificato e con fusto molto robusto alto 100-200 cm, nella parte inferiore ricoperto di setole patenti. Le foglie basali grandi, lunghe anche 70 cm, con lungo picciolo, ed apice acuto. Le foglie lanceolate, alterne, spesse, dentellate sui bordi, grigio nella pagina inferiore. L'infiorescenza è formata da grossi capolini dal diametro di ca. 6 cm. I capolini sono peduncolati; i fiori sono giallo-dorati. Il frutto è un achenio cilindrico glabro con pappo lungo ca. 10 mm.
Santa Ildegarda non indica una parte specifica della pianta, mentre nell'uso popolare generalmente viene utilizzata la radice.
In caso di problemi polmonari, tubercolosi polmonare, suppurazioni, emicranee, iridociclite, e problemi oculari probabilmente legati al fegato/polmoni (mal di testa/ occhi).
Vino di enula campana
Dr. Hertzka fa un appunto: la cura può essere iniziata in qualsiasi periodo dell'anno, ma solo per il tempo necessario a guarire. Non va bevuto per prevenire o ad evitare la malattia.
(tratto da Große Hildegard-Apotheke)
"Se però lo si beve spesso in questo modo, vi danneggerà a causa della sua forza."