Mio padre era medico. I miei fratelli ed io siamo cresciuti aiutando mio padre in ambulatorio ed abbiamo avuto sempre contatto con pazienti e malattie e questo ci piaceva molto. Amavamo aiutare il prossimo e fare del bene. I miei fratelli pure sono diventati medici e anche mia sorella ha studiato medicina. Dopo il diploma anche per me è stato naturale scegliere la facoltà medicina. Pensavo che se non fossi riuscita a trovare lavoro in Europa sarei andata in missione in Africa. Desideravo proprio essere di aiuto alle altre persone.
Ho studiato Medicina ad Innsbruck. Durante i miei studi, soprattutto di Farmacologia, Patologia e Malattie interne ho constatato purtroppo che pur con così tanti farmaci a disposizione non si riusciva a guarire i pazienti, nessuno tornava ad essere sano. Sono rimasta molto delusa da questo, così mi sono interessata ai metodi di cura naturali e sono riuscita a sperimentare molto. Dopo la laurea, in medicina generale, ho sostenuto un esame di italiano a Bologna, per poi lavorare circa un anno presso l’ospedale di Bolzano, in diversi reparti tra i quali Pediatria, Chirurgia e Ginecologia. E’ stato interessante ma nello stesso tempo mi rendeva triste vedere che le persone ricevevano così poco aiuto. Così, un bel giorno, un amico mi disse: “Christiane, cura con la medicina di santa Ildegarda!”. Di Ildegarda a quel tempo non sapevo assolutamente niente, sapevo solo che era esistita ma di più non sapevo.
Un giorno, mi trovavo in una biblioteca medica e vidi un libro e cioè “Causa et Curae”, ossia “Causa e cura” di Ildegarda di Bingen. Pensai: “Ah, questa è Ildegarda di Bingen!”. Mi comprai il libro, lo portai a casa e lo aprii. Cercai una malattia a caso e iniziai a leggere. Tutto ciò che leggevo mi lasciava stupita perché era così strano, completamente diverso da quello a cui ero abituata. Non riconoscevo neanche la medicina che vi era descritta. Chiusi il libro e lo riposi nello scaffale, mentre pensavo che con questo libro non era proprio possibile cominciare, troppo complicato.
Un giorno, circa 30 anni fa, un conoscente dei miei genitori mi offrì un invito ad un seminario di santa Ildegarda, che lui stesso aveva organizzato.
Il seminario si sarebbe svolto all’Abbazia di Weltenburg, un convento benedettino sul Donau, un posto molto bello, sarebbe durato tre giorni e sarebbe stato tenuto proprio dal dott. Gottfried Hertzka e dal dott. Wighard Strehlow.
Pensai, vado e vedo di cosa si tratta.
Ne rimasi molto impressionata. Grazie al dott. Hertzka appresi chiaramente che tutto ciò che Ildegarda scriveva e consigliava non proveniva da lei personalmente ma dall’infinita saggezza di Dio. Ildegarda non aveva studiato sui libri né da altre persone, lei era la portavoce di Dio. Ildegarda apprendeva tutto semplicemente attraverso le sue visioni (non entrando in estasi). Iniziai così a praticare un pò questa medicina a Sarentino e molto prudentemente a fare il primo salasso e ad utilizzare il piretro e la galanga. Già in queste prime occasioni feci delle magnifiche esperienze e anche questo mi impressionò molto. Il negozio di alimenti biologici di Sarentino cominciò subito a commercializzare polvere di galanga e piretro e altri rimedi della medicina di santa Ildegarda.
In tutto ho frequentato 3 seminari con il dott. Hertzka e il dott. Strehlow.
A Sarentino un medico comunale se ne andò via e io accettai la supplenza rilevando i suoi pazienti.
Molto prudentemente iniziai a consigliare ai pazienti i rimedi di santa Ildegarda. Per mia fortuna in Alto Adige esistevano già molte persone che conoscevano questa santa e che avevano saputo di me e del mio ambulatorio tramite il dott. Strehlow.
A Sarentino ben presto arrivò il primo pullman da Vipiteno con dieci persone che volevano sottoporsi al salasso.
Praticai con molta prudenza il salasso fino a quando il posto di medico di cui ricoprivo la supplenza venne ripreso. Io non potevo aspirare a quel posto perché non avevo sostenuto l’esame di bilinguismo cat. A, non avendo infatti mai imparato l’italiano a scuola.
Proseguii così l’attività con i miei primi pazienti, sempre molto prudentemente, in piazza Gries a Bolzano in una piccola stanza presso il Movimento per la vita, di fronte al convento benedettino.
La più grande fortuna che ho avuto è stata quella di potermi dedicare a questa attività senza dovermi preoccupare di quanti pazienti paganti avessi, perché mio marito lavorava e non avevo necessità di garantirmi un numero minimo di pazienti per vivere.
In tutto il Sudtirolo c’erano già persone che facevano capo a gruppi locali di S. Ildegarda, ad es. a Merano, Brunico, a Lana, in val Venosta e a Bolzano. Queste persone, come vennero a sapere che praticavo la questa medicina, vennero a cercarmi. Anche questo per me e per la mia prima esperienza naturalmente rappresentò una grande fortuna. Poi, con sempre più numerose e buone esperienze e, soprattutto, buoni risultati i miei pazienti aumentarono e così, circa 10 anni or sono, riuscii ad aprire il mio ambulatorio.
Adottai una bambina che era molto malata e che la medicina non avrebbe mai potuto aiutare. La bambina era nata senza diaframma e dovette subire una operazione molto difficile a Padova. Sopravvissuta all’operazione, continuò ad avere l’asma, era debole e aveva un’esofagite da reflusso. Ad un anno e mezzo non era neanche in grado di gattonare, non aveva forze, non riusciva neanche a tenere il suo biberon. Una bambina molto malata che nessuno voleva. Mio marito ed io adottammo questa bambina e la curai con grande successo con la medicina di santa Ildegarda.
Per me questa è stata una grande e meravigliosa possibilità, poter sperimentare quanto questa medicina facesse effetto sui bambini. Si pensava che per i bambini, visto che tutti i rimedi di santa Ildegarda sono a base di vino, non andassero così bene, ma questo non rappresentava un problema. Ho alleggerito molto le dosi. La bambina pesava 7 Kg “se per 50 Kg farei 20 ml..” ho pensato.. “ con 7 Kg faccio un cucchiaino da tè..”. Mia figlia ebbe solo una volta l’asma che trattai con l’elisir di rosa selvatica (Heckenrosenelixier) e con il vino per l’influenza (Grippewein). L’asma in mezz’ora andò via, la bambina si calmò e dormì molto tranquillamente. Per me questa è stata un’esperienza molto significativa, conosco la medicina tradizionale e so che l’asma non si può curare ma se ne possono solo alleviare i sintomi. Continuai a curare mia figlia con i rimedi di santa Ildegarda e quando la bambina fu ormai alla scuola media e tutta la settimana presso un collegio, avendo più tempo per dedicarmi ai pazienti aprii il mio ambulatorio.
Alla base della medicina di santa Ildegarda ci sono pochi sani principi per un corretto modo di vivere: una sana alimentazione, una vita religiosa, movimento, lavoro, un’adeguata disintossicazione del corpo e certamente anche dell’anima tramite una regolare confessione.
Bisogna avere sempre con sé la galanga. Non è importante dove si è e, magari per sé stessi non servirà mai, però può capitare che ne abbia bisogno qualcun altro, qualcuno che si incontra e che non sta molto bene. Io ho sempre con me in piccole dosi pastiglie di galanga in aereo, in pellegrinaggio, in pullman.. Mi è capitato spesso di aiutare delle persone semplicemente con due pastiglie di galanga. La galanga è veramente un rimedio magnifico.
Purtroppo nella vita i momenti tristi non mancano. Santa Ildegarda dice che non ci sono malattie incurabili ma che ci sono due motivi a causa dei quali una persona non guarisce: il primo è perché non si conosce il rimedio giusto o non lo si trova e il secondo è quando Dio non vuole, quando una vita sta terminando perché Dio la vuole terminare, in questi casi nessun rimedio di santa Ildegarda può fare qualcosa. Nella mia vita lavorativa mi è capitato 4 volte.
Ci sono momenti, in cui nulla aiuta le persone, niente, neanche i rimedi che di solito funzionano.
Devo essere sincera, questo mi spaventa ogni volta, perché mi rendo conto che è giunto il momento in cui Dio vuole portare a casa questa persona. Per me è sempre molto doloroso, perché naturalmente il mio desiderio è che ogni persona possa guarire.
Ci sono un paio di malattie di cui ritengo non saperne abbastanza, per esempio quando ci sono anomalie genetiche, cioè mutazioni genetiche o malattie ereditarie: in questi casi non so esattamente cosa dica santa Ildegarda. Forse altri medici lo scopriranno con il tempo, c’è ancora così tanto da esplorare di quello che Ildegarda descrive! Anche per questo è bello quando medici giovani iniziano ad occuparsi di Ildegarda.
Il cancro è oggi un grandissimo problema per le persone. Purtroppo oggi ci sono molte più malattie tumorali rispetto a 30 anni fa. Questo deriva naturalmente dall’avvelenamento che oggi le persone subiscono a causa della nutrizione, dell’inquinamento ambientale, dei pesi spirituali e dello stress. Vivere oggi è molto difficile: le persone oggi hanno molto meno denaro di 30 anni fa, perché le tasse sono molto alte e la vita in genere è diventata molto più cara e molto dura, soprattutto per le famiglie che vivono con un unico stipendio, anche i prodotti alimentari sono cari. Molte persone vivono una vita molto difficile, piena di carichi e il corpo ne risente, ovviamente. Io personalmente noto che il cancro è presente in molte famiglie in difficoltà. Ho visto anche molti casi di donne lasciate sole dai loro partner, ammalarsi di cancro al seno. Il cancro è una grande tragedia del nostro tempo e fa morire molte persone.
Sono semplicemente cose di cui tener conto.
Trovo bello che la medicina di santa Ildegarda prenda molto seriamente l’armonia con Dio e che consideri sempre che una terapia è completa, solo se anche l’anima del malato viene curata. S. Ildegarda dice “una buona terapia per una malattia grave consiste praticamente nel cambiamento dello stile di vita, nella giusta alimentazione, nei giusti rimedi di guarigione, nella fuoriuscita dei succhi cattivi, soprattutto della bile nera, e una buona confessione”.
Bisogna ricreare una buona armonia con Dio. Ed è molto bello percepire che le persone non solo diventano sane fisicamente ma che improvvisamente esse vengono fornite di nuove vie.
Anche io rimango sempre meravigliata con quanto poco può venire cambiato l’intero corso della giornata di una persona. Con un semplice salasso si può curare un carico psicologico o una depressione, con così poco! Le persone ritrovano la gioia di vivere, hanno nuovamente iniziativa, intraprendono cose nuove, tornano ad impegnarsi in qualcosa. Resta la meraviglia di quanto un salasso sia veramente un aiuto magnifico, non costa poi tanto e può rappresentare un enorme punto di svolta nella vita di una persona.
Prescrivo molto raramente le medicine tradizionali, le utilizzo solo nel risanamento dell’intestino, ad esempio quando mancano dei batteri. Ai tempi di santa Ildegarda non si poteva analizzare la flora batterica intestinale e ora i nostri intestini sono molto più sofferenti a causa della nostra alimentazione perché molti alimenti sono stati modificati geneticamente o irradiati. Poi, soprattutto in passato, c’è stato anche un abuso di antibiotici, bastava avere la febbre o un’altra piccolezza che subito veniva prescritto un antibiotico. Anche quando non si sa come curare una malattia si ricorre subito all’antibiotico e al cortisone e anche questo fa molto male all’intestino.
La chemioterapia usata contro il cancro è anche molto nociva per l’intestino e ciò naturalmente non contribuisce alla guarigione della malattia.
Quando la presenza del cancro è confermata, si può fare molto contro di esso con alcuni rimedi magnifici di santa Ildegarda. Tempo fa venne una signora con un nodulo al seno e un linfonodo già ammalato. Il nodulo era grande circa come una pesca. Io non le dissi subito “Lei ha un cancro”, le prescrissi invece il rimedio contro il cancro di santa Ildegarda: l’Anguillan. Lo avevo per caso in frigorifero e glielo diedi dietro dicendole di prenderlo urgentemente e di prendere anche un appuntamento dal suo medico di base. La trattai con il salasso e la coppettazione e prescrissi la crema alla viola. La signora ritornò dopo due settimane e io constatai che il linfonodo era tornato normale e che il nodulo al seno che prima era grande quanto una pesca, era diventato grosso quanto una ciliegia. Nel frattempo prenotò l’operazione. Quando venne operata la situazione non era più così grave. La signora visse ancora due anni e non morì a causa del cancro.
Grazie a questa esperienza ebbi la possibilità di constatare quanto i rimedi usati fossero stati in grado di sciogliere quel tumore.
Da circa 10 anni ho il mio ambulatorio a Bolzano. Vengono sempre più persone e anche da tutta Italia vengono sempre più numerose.
Ildegarda di Bingen, nominata santa da Giovanni Paolo II nel 1979 in occasione dell’800 anniversario della sua morte, e i suoi rimedi erano e sono conosciuti perlopiù dalla popolazione di madrelingua tedesca ma da quando, il 7 ottobre 2012, Ildegarda è stata nominata Dottore della Chiesa universale da Papa Benedetto XVI la sua conoscenza si è diffusa come un’esplosione in tutto il mondo e quindi anche in Italia.
In Spagna due o tre anni fa si è tenuto un grande congresso, in Polonia sono stati pubblicati molti libri di santa Ildegarda, in Francia ci sono moltissimi libri e centri di santa Ildegarda, in Asia anche.
Il fatto che noi ora aiutiamo a diffondere nel mondo la sua conoscenza deve essere considerato un grande regalo.
Recentemente ho tenuto a Firenze il mio primo seminario in italiano sul digiuno secondo il metodo di santa Ildegarda ed è stato meraviglioso, tutti i partecipanti ne sono rimasti molto soddisfatti. Con grande entusiasmo hanno seguito il digiuno in compagnia ed è stato evidente quanto questo abbia fatto loro del bene. A Firenze ci sono già tre medici che conoscono molto bene santa Ildegarda e i suoi rimedi e che desiderano aprire un ambulatorio e fondare un centro di santa Ildegarda.
Il dott. Strehlow ha fatto cose molto importanti, portando avanti nei decenni esperienze e osservazioni, raccogliendone tutti i dati e ottenendo risultati impressionanti. L’anno scorso il dott. Strehlow ha tenuto un interessante seminario in Sudtirolo. Ad esempio, per quanto riguarda le malattie di stomaco e intestino, lui ha esposto come in America, dopo 10 anni di ricerche e sperimentazione sono arrivati alle stesse conclusioni che Ildegarda descrisse 900 anni fa! Anche nel campo dell’alimentazione i consigli dati sono gli stessi di quanto diceva santa Ildegarda, ad esempio riguardo all’uso dei semi di psillio per il risanamento dell’intestino e quanto questo ultimo giochi un ruolo fondamentale per la salute della persona.
Antibiotici, cortisone, chemioterapia rovinano l’intestino ancora di più e portano a diabete, sclerosi multipla, cancro ed altre gravi malattie.
Come primo libro in italiano consiglio il Libro delle creature. Secondo me è uno dei libri più belli, composto da nove capitoli che trattano il mondo vegetale, animale e minerale e spiega come ciascun componente possa essere utile o meno alla nutrizione e alla guarigione e soprattutto è ben comprensibile.
Io mi stupisco sempre quando leggo e trovo rimedi di guarigione di cui non ho ancora letto o di cui non mi posso ricordare visto che sono così numerosi!
La medicina di santa Ildegarda non è assolutamente alla fine ma solo all’inizio perché forse appena il 5-10% della sua medicina è stata messa in pratica. Questo significa che il 90% di ciò che Ildegarda ha descritto, deve venire ancora sperimentato ed usato ed è molto bello che i giovani medici possano essi stessi studiare e sperimentare, per poter aiutare veramente le persone.
Sotto forma di rimedi troviamo sicuramente tutta la parte della disintossicazione, il salasso e la coppettazione perchè oggi ormai siamo completamente avvelenati da alluminio, plastica e plastificanti. Queste sostanze non riescono in nessun modo ad uscire dal corpo perché sono presenti nel nucleo delle cellule e le avvelenano così tanto da procurare la demenza o Alzheimer, che è in aumento. Queste stesse sostanze se entrano nel tessuto connettivo, provocano malattie allergiche, reumatiche e malattie autoimmuni che sono inguaribili. Quindi, non c’è niente di più meraviglioso e utile che il salasso e la coppettazione. Questi sono dei regali dal cielo per il nostro tempo e io devo sinceramente dire che sono sempre più cosciente del perché oggi santa Ildegarda sia sempre più importante.
La medicina di S. Ildegarda è stata scoperta circa 70 anni fa dal dott. Hertzka. Quando la utilizzò per la prima volta, lui aveva un ambulatorio molto piccolo. Il primo libro che scrisse fu: “Così guarisce Dio”. Credo che la particolarità di questa medicina sia proprio la sua provenienza perché proviene direttamente dalla saggezza di Dio e Lui l’ha trasmessa a santa Ildegarda attraverso le visioni. Questa medicina non è una medicina scaturita da un medico arzillo che ha riflettuto, sperimentato ed offerto. Si tratta veramente di una medicina che oggi dimostra a tutti gli effetti la sua validità e quanto possa essere efficace, perché proviene da Dio stesso.
La medicina di santa Ildegarda è sicuramente il più importante regalo per questo tempo.
Farro, finocchio, castagne, galanga, piretro, semi di psillio, anche i semi di finocchio sono un rimedio magnifico. Poi, tra gli elisir ci sono ad esempio l’elisir di lenticchie d’acqua, l’elisir di scolopendrio … ma tutte le cure sono utili.
Una cosa bella è che queste cure agiscono su tutti.
Quando la medicina tradizionale non ha più rimedi, la medicina di santa Ildegarda offre la sua via e il bello è che le persone iniziano a trattare il corpo e poi vanno a seminari religiosi, questa via è veramente una porta verso Dio.
Le persone tornano a stare bene ed è bello anche da parte del medico vedere che le persone guariscono non solo fisicamente ma anche spiritualmente.
Ho amici in America che non hanno farro né altri rimedi, allora quando vado a trovarli faccio loro un salasso e a volte una coppettazione. Tra queste c’è una persona che era molto depressa, aveva perso la mamma, non voleva più andare in mezzo alla gente, si sedeva fuori dalla sua casa e ogni giorno nutriva gli uccelli e niente più. Una persona comunque molto cara e amorevole. A distanza di tempo dal salasso l’ho trovata molto attiva, impegnata nella Chiesa e per le missioni in Africa. Prima lei non era per niente religiosa, ora frequenta un gruppo di preghiera il lunedì!
Il salasso porta via la depressione, portando via la bile nera, e la persona torna ad essere attiva. E’ meraviglioso! Senza il bisogno di seguire per anni e anni la psicoterapia.
Il salasso è consigliato alle donne fino a 100 anni, anche se molto magre. Alle persone anziane migliora la qualità di vita. Agli uomini è indicato solo fino agli 80 anni.
Ildegarda era una persona molto umile che non aveva avuto la possibilità di studiare e tutto ciò che lei ci ha lasciato lo ha appreso esclusivamente tramite le sue visioni direttamente da Dio, questo è straordinario!
Christiane Dr. Ernst Paregger