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La Chiesa e l`Eucaristia

LA CHIESA E L´EUCARISTIA

Immergendoci con la preghiera nelle ore drammatiche della settimana Santa che  introducono alla gioia della Resurrezione pasquale, possiamo approfondire alcuni dei misteri piú importanti della nostra fede. Ci vengono in aiuto per svelarci il senso pieno di quei momenti  gli scritti mistici e teologici di santi e dottori della Chiesa, da leggere sempre come specchio della  Sacra Scrittura: Antico e Nuovo Testamento.
Per quanto ci riguarda, ci rivolgiamo volentieri agli scritti teologici della nostra cara Santa Ildegarda, dove veniamo rapiti da immagini e descrizioni di una bellezza indicibile  e di una chiarezza rara, tali da infonderci una grande gioia. Ci troviamo difronte all´Evento fondante la nostra fede, ovvero la nascita della Santa Chiesa e dei Sacramenti ad essa indissolubilmente legati, ad opera della Passione, Morte e Risurrezione di nostro Signore Gesú Cristo.

La Sposa di Cristo

Partendo dalla Visione VI del II Libro di Scivias ed in particolare in riferimento alla miniatura n. 15, ci troviamo difronte all'immagine della Chiesa, raffigurata come Sposa di Cristo, in un legame nuziale, che tende alla generazione di figli e alla salvezza delle anime. La Chiesa è Sposa, lo dimostra il diadema sulla sua testa, simbolo del suo mistico connubio con il Re dell'universo che la consacró Regina. Ricevette questa corona sul Calvario, quando Cristo innalzato sulla croce le donó il suo Preziosissimo sangue, come sigillo di amore nuziale.
Ecco la descrizione di queste nozze mistiche:

“E di nuovo udii una voce dall´alto dei cieli che mi diceva: Pendente Cristo Gesú, vero Figlio di Dio, dal legno della sua Passione,  la Chiesa, a Lui associata nel segreto dei superni misteri, è stata rivestita del suo purpureo sangue…Per cui, essendosi quell´immagine elevata in alto, rivestita dal sangue uscito dal di Lui fianco, a Lui, per volere dell´Eterno Padre, è stata unita con felice connubio; poiché avendola potentemente inondata la fortezza della Passione del Figlio di Dio, e mirabilmente elevata all´altezza dei misteri celesti, come un soave profumo di aromi si innalza verso l´alto, da tale forza sostenuta in vista dei bianchi eredi del regno eterno, la Chiesa, per volontá del Padre, è unita fedelmente al Figlio unigenito di Dio. Ne segue che essa ha ricevuto in dote la carne e il sangue di Lui: poiché lo stesso Unigenito di Dio ha donato il suo corpo e il suo sangue, come somma gloria, ai suoi fedeli, che sono e la Chiesa e i figli della Chiesa, in modo che per mezzo di Lui abbiano la vita nella cittá superna[M1] ”.

L´Eucaristia

Di questo sposalizio Santa Ildegarda  mette in luce i riflessi: primo fra tutti il Sacramento dell´Eucaristia. Ogni volta che si celebra la Santa Messa, si rinnovano le nozze dell´Agnello con la sua Chiesa sull´altare.
Nell´Eucaristia il Cielo e la terra si uniscono. Perció anche il Sacramento del Corpo e del Sangue di Cristo, servendo la Veritá della Salvezza divina, deve venire offerto nella Chiesa, fino al giorno in cui, alla fine del mondo, si presenterá l´ultimo di coloro, che devono essere salvati veramente e realmente da questo  mistero.
La descrizione di quanto Ildegarda vede accadere sull´altare al momento della Consacrazione dell´Eucaristia è veramente straordinaria:

“Quando il sacerdote si avvicinava  all´altare con i sacri paramenti per celebrare i divini misteri, allora vidi scendere all´improvviso dal cielo un´esplosione di gioia luminosa soprannaturale, con schiere di angeli a seguito, che circondava di luce tutto l´altare. Ma recitato il Vangelo della pace e deposta sull´altare l´oblazione che doveva essere consacrata, mentre il sacerdote cantava la lode a Dio onnipotente, cioè “Santo, Santo, Santo il Signore Dio degli eserciti” e dava cosí inizio ai riti di quei sacramenti, all´improvviso un lampeggiare di fuoco d´inestimabile chiarezza scese dal cielo aperto sopra quell´oblazione e con la sua luce la pervase tutta, come   il sole illumina una cosa che penetra coi suoi raggi.
Mentre irradiava l´oblazione in questo modo, invisibilmente la elevó verso i segreti del cielo e poi la rimise di nuovo sull´altare, come l´uomo inspira ed espira il suo alito: cosí essa fu trasformata in vera carne e vero sangue, sebbene agli occhi umani apparisse come pane e vino. E mentre osservavo queste cose apparvero subito come in uno specchio anche i segni della Nativitá, della Passione e della Sepoltura, nonché della Resurrezione e dell´Ascensione del Salvatore nostro, l´Unigenito di Dio, come si compirono quando il Figlio di Dio si trovava nel mondo.
Ma mentre il sacerdote cantava il canto dell´Agnello innocente, cioè “Agnello di Dio che togli i peccati del mondo” e si presentava per ricevere la Santa Comunione, il predetto lampeggiare di fuoco si ritiró in cielo e cosí, chiuso il cielo, udii una voce che da lí diceva: ”Mangiate e bevete il Corpo ed il Sangue di mio Figlio, per annullare la prevaricazione di Eva, fino a quando siate restaurati nella retta ereditá”

Cosí ogni volta che un sacerdote consacra sull´altare la VITA e la dispensa, sacrificando nuovamente
l´Agnello innocente, una luce superiore prorompe  e con l´aiuto degli Angeli disperde la densitá delle tenebre  ed irraggia tutta questa sacra azione, perché in quel momento avviene il riscatto delle anime per la salvezza dei credenti.
La visione di questa realtá mistica, l´Eucarestia apice di tutti i Sacramenti dispensati dalla Santa Chiesa,  aveva impressionato in modo particolare la monaca benedettina, tanto che con le consorelle, nei giorni in cui riceveva il Corpo di Cristo, vestiva di bianco come le spose, per rappresentare la Chiesa che va incontro al suo Sposo.

 
 [M1]
 

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