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Il digiuno terapeutico

Il digiuno è conosciuto sin dai tempi antichi come mezzo per la rigenerazione non solo del corpo, ma anche dello spirito e dell'intelletto. Anche la medicina moderna lo ha riscoperto e riproposto come fonte di salute.

Cosa scrive S. Ildegarda 

Da: "Libro dei meriti di vita":

..ma come la pioggia a precipizio sommerge la terra, così l'eccesso di carni e vino induce l'uomo all'oltraggio dello scherno... e dagli uomini faccio nascere la moderazione, in modo che il loro corpo non venga meno e non si appesantisca per aver ingurgitato cibo più di quanto sia necessario alla vita. Sono cetra che risuona nei suoni di tutte le lodi e trapasso con la buona volontà la durezza del cuore. Quando infatti l'uomo nutre il suo corpo con temperanza, nelle sue preghiere io nel cielo faccio risuonare la cetra; e quando il suo corpo è puro per la moderazione del cibo, canto al suono dell'organo .. io stabilisco un limite al cibo, affinchè non si secchino gli umori dell'uomo e non trabocchino al di là della loro misura..”

Sempre in “Liber vitae meritorum” il digiuno viene menzionato nella cura di ben 29 patologie spirituali, ad esempio:

Quelli che in vita persistono in questo vizio, se vorranno rifiutare il suggerimento di questa arte del demonio e ne paventeranno il castigo, affliggano il proprio corpo secondo il tipo e grado dei loro peccati, attraverso il digiuno evitando anche bevande pregiate, secondo la giusta sentenza dei propri giudici“ -LXXXVIII

In Causae et Curae il digiuno è sconsigliato in casi particolari:

“ Quando le persone digiunano esageratamente, in modo che non danno al corpo la nutrizione giusta e misurata, esse diventano instabili e spensierate nel loro modo di vivere, altre sono oppresse da molti e grandi disturbi. Così a volte si provocano delle catastrofi nel loro corpo, poiché gli elementi che sono dentro si svolgono disordinatamente e fanno sorgere una pustola con un tumore”.

I disturbi spirituali si traducono in malattie: 
cosa ci guarisce secondo S.Ildegarda

 
S.Ildegarda elenca tutte le forze che causano le malattie, 29 appunto sono curabili con il digiuno, 6 invece non sono curabili col diugiuno e sono : l'amore profano, l'infelicità, la smodatezza, la superbia, l'incostanza e il dolore profano.

Vizi = Forze che ammalano 

Virtù = Forze che guariscono 

1) Amor saeculi (amore profano)

Amor caelestis (amore celeste) 

2) Petulantia (esuberanza)

Disciplina (disciplina) 

3) Joculatrix (gusto dei piaceri).

 Verecundia (pudore) 

4)Obduratio (durezza di cuore)

Misericordia (misericordia) 

5) Ignavia (pigrizia)

Divina victoria (vittoria divina) 

6) Ira (collera)

Patientia (pazienza) 

7) Inepta laetitia (malignità)

Gemitus ad Deum (des. ardente di Dio) 

8) Ingluvies ventri (gozzoviglia)

Abstinentia (astinenza)

9) Acerbitas (grettezza di cuore)

Vera largitas (generosità) 

10) Impietas (empietà)

Pietas(pietà, devozione)

11) Fallacitas (slealtà)

Veritas (verità, lealtà) 

12) Contendo (spirito di scontentezza)

Pax (pace) 

13) Infelicitas (ipocondria)

Beatitudo (beat, grande fiduc/salvezza) 

14) Immoderatio Discretio (smoderatezza)

Moderatezza (discrezione, moderatezza) 

15 )Perditio animarum (ateismo)

Salvatio animarum (salvezza dell'anima) 

16) Superbia (superbia)

Humilitas (umiltà) 

17) Invidia (invidia)

Charitas(amore del prossimo) 

18) Inanis gloria(desiderio di gloria)

Timor Domini (timore di Dio)

19)Inobedientia (disubbidienza)

Obedientia (ubbidienza) 

20) Infidelitas (mancanza di fede religiosa)

Fides (fede) 

21) Desperatio (disperazione)

Spes (speranza) 

22) Luxuria (lussuria)

Castitas (castità) 

23) Injustitia (ingiustizia)

Justitia (giustizia) 

24) Torpor (torpore, stupidità)

Fortitudo (forza) 

25) Oblivio (dimenticanza di Dio)

Sanctitas (santità)

26) Incoostantia (incostanza)

Costantia (costanza) 

27) Curaa terrenorum (prec. di c. terreene)

Coeleste desiderium (des. cs. celesti) 

28) Obsfctinatio (dureezza di cuore)

Compunctio cordis (contrizione) 

29) Cupiiiditas (cupidigia)

Contemptus mundi(disprezzo del mondo) 

30) Disccordia (discordia)

Concordia (concordia) 

31) Scurrrilitas (scurrilità)

Reverentia (rispetto) 

32) Vagatio (vagabondaggio)

Stabilitas(stabilità, costanza) 

33) Malefcficium (maleficio, magia)

Verus cultus Dei (vero culto di Dio) 

34) Avarititia (avarizia)

Sufficientia (sobrietà) 

35)Tristititia saeculi (tristezza mondana)

Coeleste gaudium (gaudio celeste)

 

Raggiungere il proprio equilibrio con il digiuno

  1. Durante il digiuno il corpo risparmia energie che altrimenti impegnerebbe nella digestione e l’assimilazione 

  2. La mente è più lucida 

  3. Si ha una maggiore coscienza di sé 

  4. Si acquisisce consapevolezza: paure e traumi escono allo scoperto 

  5. Si vedono nuove prospettive e visioni della vita 

  6. Il tempo risparmiato dei pasti è un tempo guadagnato per se stessi 

 Cosa cambia 

  • Si dispone di più energia per eliminare le scorie prodotte dall’attività catabolica e digestiva. 

  • Il corpo si concentra nello smaltimento delle tossine.

  • Si libera dai tessuti malati, dagli eccessi alimentari e dagli accumuli di scorie ed impurità

  • Si metabolizza il glicogeno epatico 

  • Gli organi sensoriali diventano più sensibili

  • Il sonno migliora

  • Il sistema immunitario si rinforza 

 

Prendere coscienza, reagire e superare

S.Ildegarda scrive di un digiuno ponderato, cosciente, moderato che aiutando lo spirito, libera il corpo dalla malattia fisica che lo tedia. Perchè lo spirito ed il corpo interagiscono e reagiscono sensibilmente l'uno all'altro, e non si guarisce se il digiuno si limita alla pura privazione del cibo senza una presa di coscienza dell'anima e delle sue necessità, seguita dal ritrovamento della strada maestra. Pertanto, compreso dove ci si debba correggere, ci si deve preparare a farlo!
Altrimenti il digiuno fine a se stesso non porta ad una vera guarigione. Il digiuno è quindi il mezzo per rendersi conto del proprio essere, caratterizzato da debolezze, paure, errori, pensieri, traumi ed ansie, da risolvere e superare. E' il primo passo per un nuovo percorso attraverso la semplice psicoterapia interiore che ci consente il raggiungimento dell'armonia anima-corpo. Solo l'accettazione e la comprensione del proprio stato, spingono la persona ad attivarsi fattivamente nel correggersi ed a ritrovare quell'equilibrio che bilancia spirito e corpo.

La salute nasce infatti da questo equilibrio :

L'anima ama in tutte le cose l'equilibrio (das rechte Mass), così come lo stomaco ne avrebbe danno se fosse sempre pieno, così anche l'anima, se il corpo vivesse sempre nel piacere.”

Le regole

Appurato che si sta per iniziare un percorso consapevole e concreto, e non si sta facendo una mera rinuncia al cibo, punitiva e dolorosa, si deve preparare il proprio cammino, predisponendosi ad un allontanamento dalle abitudini dannose, come portrebbe essere il fumo, il consumo di caffè, di alcolici, la tv, il computer, il cellulare, le fissazioni di consumismo, ecc …
E' importante riservarsi dei momenti di tranquillità, perchè durante il digiuno la sensibilità del nostro essere aumenta e l'introspezione di se stessi richiede un proprio spazio tranquillo, lontano da stress e se possibile meglio se  a contatto con la natura: una passeggiata all'aria aperta aiuta a rigenerarsi e a distogliere l'attenzione dalle difficoltà del digiuno; oppure ci si può rilassare con la musica, leggendo un buon libro, conversando con i propri amici …
 
Questo momento  deve essere un tempo piacevole, di gioia, di gratitudine e di preghiera. L'accompagnamento di una guida spirituale è da prendere in seria considerazione, oltre a seguire i suggerimenti  generali sull'assunzione del cibo, indicateci da S.Ildegarda: 

  1. Mangiare / bere né troppo caldo ,nè troppo freddo

  2. Masticare ogni boccone bene, buona regola almeno 30 volte

  3. Mangiare in buona compagnia

  4. Il pasto deve essere buono al palato

  5. Bere a sufficienza

  6. La cena deve essere fatta in un orario che ci permetta una piccola passeggiata per digerire

La rinuncia nei primi giorni può essere difficoltosa, ma per questo ci sono alcuni rimedi come il diamante, che possono aiutare. 

DALLA TEORIA ALLA PRATICA

Possiamo identificare diversi tipi di digiuno a seconda del grado di impegno:

  1. Digiuno per eccellenza- durata 8 giorni ca. -
    Alimentazione: occorre rinuciare ai cibi solidi e prediligere cibi liquidi. Sono indicati:
    * tisana di finocchio, caffè di farro e tisane alle erbe
    * succhi di mela, uva o succo di barbabietola 
    * semolino di farro e minestra di verdure . 

  2. Digiuno di secondo livello– durata fino a 3 mesi -
    Alimentazione: si rinuncia alle proteine animali e si combinano farro, frutta e verdura.
    3 pasti al giorno sono con farro in tutte le sue forme: pasta, pane, semolino, farina, fiocchi, riso, fette biscottate 
    e in abbinamento sempre frutta e verdura

  3. Digiuno alternato – ogni secondo giorno – durata fino a 6 mesi
    Alimentazione: ogni secondo giorno ci si ciba per 3 volte al dì con pane al farro fino al primo sentore di sazietà, a pranzo il pane può essere sostituito dall' insalata di lattuga con farro.
    Gli altri giorni ci si attiene alla dieta di secondo livello, secondo i principi di S.Ildegarda, con frutta, verdura e farro.

Non dimenticare!

  • Cambia stile di vita: rinunciando a fumo, sedentarietà, vizi, predisponendosi al meglio con attività positive ed al cambiamento positivo

  • Digiunare non significa mangiare male, si possono fare dei pasti gustosi e pure sfiziosi.

  • Attieniti alla regola della misura o moderazione: il digiuno deve essere moderato e fatto con serietà, e se possibile accompagnato da uno specialista, 

  • E' sconsigliato digiunare a chi soffre di malattie infettive, depressione, problemi psichici e malati di cancro. 

 S. Ildegarda scrive:

“ A chi non è del tutto sano e non è ancora malato, il digiuno misurato restituisce la salute. Anche i sani devono fare questa cura, perchè esso mantiene loro la salute e non diventeranno ammalati”

 
 

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