Mentha aquatica
"La menta d'acqua è calda ma al contempo leggermente fredda. Se ne può mangiare moderatamente: non apporta all'uomo particolari benefici ma non fa male.“Chi dal tanto mangiare e bere ha uno stomaco/intestino appesantito e si sente soffocare, mangi menta d'acqua cruda o cotta con carne, nella minestra oppure nel passato di verdure e la pesantezza cesserà..."
“Chi è colpito da un problema polmonare, ha il fiato corto e deve tossire spesso per espettorare al minimo movimento e chi invece mangia e beve troppo al punto da far fatica a respirare e non riuscire ad espellere il flegma, usi la menta d'acqua come sopra descritto.“
La menta acquatica è una pianta che cresce spontaneamente nei terreni molto umidi e acquitrinosi. Chi intende coltivarla può prelevarla e non dovrà dedicare alla pianta molte attenzioni: si tratta di una specie molto rustica e quindi resistente. L’unica condizione per la sua coltivazione è il suolo: ha bisogno di un terreno sempre umido o addirittura acquitrinoso. In natura, la menta acquatica cresce lungo i fiumi, piscine, torrenti, dighe, fosse idriche, prati umidi o paludi.
Preparate un terreno torboso e umido, la menta cresce sia su terreni leggermente acidi sia su terreni calcarei. La sua coltivazione è molto diffusa soprattutto nel Nord Europa. Si ricava un olio essenziale e una serie di estratti dalle molteplici proprietà.
La pianta viene raccolta prima della fioritura tagliandola ed essiccandola all’ombra. Spezia ideale per dimagrire perché alleggerisce stomaco e respirazione. Toglie il senso di sazietà alleggerisce i movimenti togliendo il fiato corto. Può essere usata la foglia fresca oppure la polvere nelle salse, minestre, nella verdura in piatti di carne o cospargendo il piatto con la polvere oppure cuocendo insieme la menta.
Canederli di fegato
Il pane di farro va messo in ammollo 5 minuti nel latte e poi strizzato. Il fegato va messo nel tritacarne e ridotto in poltiglia, poi aggiunto al pane. Le cipolle vanno rosolate con il burro e aggiunte al fegato.Uova, sale, pepe, prezzemolo e pangrattato per consolidare l’impasto. Con le mani infarinate formare palline di un diametro di 2/3 centimetri, che vanno aggiunte al brodo bollente (brodo di pollo o vitello). Lasciare bollire fino a che non vengono a galla e poi ancora 3 minuti a temperatura moderata.